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Il team di lavoro

Curatori: Fabio Levi, Peppino Ortoleva
Progetto dell’allestimento: Gianfranco Cavaglià in collaborazione con Anna Rita Bertorello
Ricerche e coordinamento: Roberta Mori
Progetto grafico e realizzazione audiovisiva: Ars Media
Organizzazione e coordinamento della produzione: Silvio d’Alò
Ricerche iconografiche e materiali video: Cristina Zuccaro
Realizzazione artistica della sezione Carbonio: Yosuke Taki
Coordinamento degli apporti all’allestimento: Anna Rita Bertorello
Relazioni esterne: Ludovica de Caris
Allestimento: Puntozero srl

Si ringraziano lo Studio Cavaglià e Alessandro Talarico per la gentile concessione all’utilizzo delle fotografie di documentazione contenute nel sito.
 

Centro Internazionale di Studi Primo Levi

Il Centro Internazionale di Studi Primo Levi rivolge le sue attività di ricerca a tutti i lettori e studiosi dello scrittore torinese, presenti in ogni parte del mondo. Ha sede a Torino, la città dove Levi ha vissuto, e raccoglie le edizioni delle sue opere, le numerose traduzioni, la bibliografia critica e ogni forma di documentazione sulla sua figura.
Il Centro offre inoltre un sostegno alle ricerche degli studiosi e realizza proprie iniziative quali la Lezione Primo Levi, promossa ogni anno per alimentare il dibattito sui temi più cari allo scrittore e sui loro nessi con il mondo di oggi.
Il Centro è un’associazione costituita nel 2008, i cui soci sono la Regione Piemonte, il Comune e la Città Metropolitana di Torino, la Compagnia di San Paolo, la Comunità Ebraica, la Fondazione per il Libro, la Cultura e la Musica, i figli di Primo Levi.

Primo Levi

Primo Levi

Primo Levi (Torino, 1919-1987) ha esordito come scrittore con il racconto della propria esperienza di deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz (Se questo è un uomo, 1947). Le opere successive, pubblicate in parallelo al lavoro di chimico, ne hanno poi manifestato compiutamente l’originalità di pensiero, lo stile inconfondibile e la pluralità di interessi. Fra questi, l’impegno prioritario a testimoniare e ragionare, in particolare con i giovani, sulla Shoah e sui «vizi di forma» della realtà contemporanea. Inoltre, l’attenzione alle peculiarità e ai vari aspetti del mondo ebraico; l’amore per il lavoro ben fatto; la sensibilità per il contributo offerto dalle scienze esatte alla conoscenza.