Sezioni
Carbonio è l’ultima storia della raccolta Il sistema periodico (1975). Vi si descrive il viaggio di un atomo di carbonio nel corso dei millenni attraverso lo spazio planetario. Le sue straordinarie trasformazioni ne fanno il protagonista della nascita e dello sviluppo della vita sulla terra. Quel racconto, immaginato già durante la prigionia ad Auschwitz, rappresenta uno dei primi sogni letterari di Primo Levi. Nella mostra una sequenza di tavole disegnate dall’artista Yosuke Taki conduce il visitatore lungo quel viaggio; uno stile personalissimo, di cui il colore è cifra essenziale, introduce negli arcani recessi di una natura animata e inanimata.
Una grande carta geografica dell’Europa propone l’itinerario del viaggio dal campo di Fossoli sino ad Auschwitz, cui Primo Levi fu costretto dopo l’arresto in Valle d’Aosta nel ‘43. Sulla stessa carta è indicato il periplo dell’Europa compiuto nel ‘45 per tornare a casa. Il contesto di quei viaggi è descritto grazie a due video proiettati subito sopra la carta.
Il percorso continua lungo un tunnel, dove solo le parole di Levi “illuminano” la realtà di Auschwitz.
Subito dopo, alcuni pannelli permettono di seguire i passaggi più significativi della testimonianza sul Lager. Un video aiuta infine a situare la testimonianza di Levi nel più ampio contesto del dibattito sullo sterminio.Nella sezione dedicata a Levi scrittore, una ricca successione di immagini e citazioni illustra i diversi mondi da lui immaginati, fra racconto, romanzo, poesia e saggio. Il percorso espositivo pone in evidenza l'attenzione di Levi per la parola, dalla ricerca di uno stile improntato a una “strenua chiarezza” fino all'interesse per i giochi linguistici. Grazie ad una video-intervista, è lo stesso Levi a spiegare al visitatore alcuni aspetti della sua attività di scrittore.
La sezione su Levi chimico inizia con la riproduzione della tavola di Mendeleev presente nell’Istituto universitario dove egli stesso studiò negli anni ’40. Di fronte, un’installazione visiva propone un’altra tavola periodica, che riporta soltatnto i 21 elementi che danno il titolo ai racconti de Il sistema periodico, l'opera in cui lo scrittore volle ripercorrere i passaggi fondamentali della sua vita e del suo mestiere di chimico.
A seguire, il percorso espositivo propone in ordine cronologico i momenti salienti del rapporto di Levi con la chimica, dagli anni di scuola ad Auschwitz, fino alla lunga esperienza nella SIVA, la fabbrica di vernici dove lavorò fino alla pensione.Il tema centrale della quinta sezione è la relazione fra mano e cervello. Una relazione stretta e decisiva già nel mestiere del chimico, nel quale capacità sensoriali e manualità rivestono un’importanza essenziale. Ma Levi coltivava quel rapporto anche in altri modi, come raccontano le immagini delle figure che costruiva con il filo di rame intrecciato, un materiale di scarto ricavato dalla SIVA.
Lungo il percorso di avvicinamento alla sesta sezione, una grande tavola con fotografie d’epoca richiama il legame di Primo Levi con le sue origini ebraiche.Ad aprire la sezione una grande installazione, su cui spiccano due schermi. Nel primo si trova un video in cui l’Autore parla de La chiave a stella e del suo protagonista, il montatore di tralicci e ponti in ferro Tino Faussone. Nel secondo, immagini in sequenza descrivono mestieri vecchi e nuovi.
La sesta sezione si sviluppa quindi intorno al lavoro, tema centrale nel pensiero di Levi, portato a misurarsi sia con la realtà concreta dei mestieri più diversi, sia con il significato del lavoro nella vita dell’uomo.
Conclude il percorso una video-biografia dell’Autore, grazie alla quale è possibile ricomporre idealmente i capitoli della mostra in un ritratto unitario.